sabato 16 febbraio 2008

Storie vere da Torreglia


Dal mattino di Padova di giovedì 14 Febbraio.

Pagina 30 - Provincia



Non le asfaltano la strada, finisce in pensionato



Regina Sanguin compie 100 anni ma la sua casa è inaccessibile

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TORREGLIA. E’ festa per nonna Regina Sanguin (nella foto). L’anziana donna che nonostante l’età ha vissuto sola in un rustico del monte Rina a Torreglia, ha compiuto cento anni. Ma l’ambito traguardo della donna che tutti in paese conoscono come «nonna Cucco», rischia di lasciare la comunità davvero con l’amaro in bocca. L’arzilla «signorina» (non si è mai sposata per non dividere la sua libertà con gli altri), salita più volte alle cronache locali per le difficoltà di accesso alla sua abitazione, da qualche tempo è stata infatti costretta a lasciare casa e ricordi di una vita per farsi ricoverare in un istituto per anziani del padovano. Motivo: nessuno ha mai voluto trovare una soluzione per rendere percorribili i trecento metri di sterrato che sale verso il monte e permettere così ad amici e parenti un accesso più facile all’abitazione della nonnina. Tutto ciò nonostante le molteplici denunce avanzate dal nipote, Gianpaolo Allegro. Che già dagli anni Novanta si era rivolto più volte al sindaco di allora, Duilio Bolognini, chiedendo aiuto per evitare che la zia rimanesse tagliata fuori dal paese.
Niente in quegli anni e niente neppure con l’attuale primo cittadino Mario Bertoli. Intanto, però, l’età è avanzata per tutti costringendo la famiglia a ricoverare Regina in casa di riposo. Eppure sarebbe bastata la regimazione delle acque a monte del passaggio e qualche metro cubo di ghiaia che la famiglia avrebbe steso a proprie spese. Anche perché qualche anno fa nonna «Cucco» aveva anche versato due milioni di lire per migliorare la stradine, ma era bastata un po’ di pioggia per far tornare tutto come prima. La strada incriminata è quella che sale da Fonte Regina, in località Mulini, sul fianco destro della provinciale in direzione Castelnuovo. L’accesso è certamente privato e il Comune formalmente non è tenuto ad intervenire, ma forse con un po’ più di buona volontà qualcosa in più si poteva fare. Ne è convinto il nipote che in occasione del compleanno ha deciso di portare di nuovo alla ribalta il caso.
«Ringrazio davvero di cuore per tutto ciò che il sindaco di oggi e di allora hanno fatto e anche il parroco che non è mai neppure andato a trovarla», ha dichiarato laconico il signor Allegro che partiva da Abano ogni due o tre giorni per andare a trovarla e portarle tutto il necessario per sopravvivere. «Quello che successo è proprio una vergogna e mi lascia l’amaro in bocca», ha concluso il nipote. Qualcuno rifletterà. (i.z)

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