martedì 22 aprile 2008
Novità sul sito comunale
1) CONTROLLO ELETTRONICO DELLA VELOCITA'
Il sito comunale indica ogni settimana giorni e orari in cui i vigili sono presenti ed in quali strade.
La Polizia Locale comunica che attuerà il controllo elettronico della velocità nel territorio comunale dal 21 aprile al 27 aprile 2008 nei giorni seguenti:
- Mercoledì dalle ore 14,00 alle 19,00
- Giovedì dalle ore 9,00 alle 13,00
- sabato dalle ore 14,00 alle 19,00;
Le vie interessate sono le seguenti:
via Romana, via Montegrotto, via Castelletto, via S. Daniele, via Mirabello.
2)ASSEMBLEE PUBBLICHE
L'amministrazione comunale ha fissato per martedì 29 marzo una assemblea pubblica per parlare con la cittadinanza.
L'invito che rivolgo a tutti è:PARTECIPARE E FARSI SENTIRE!
3) DELIBERE CONSIGLIO COMUNALE
Sono state pubblicate sul sito comunale le delibere dell'ultimo Consiglio comunale del 3 marzo u.s.
E' una lodevole iniziativa ma devo dire che ho subito riscontrato e segnalato la mancanza di una delibera dall'elenco pubblicato e precisamente quella riguardante la convenzione con ETRA per l'asporto rifiuti della durata di 10 anni.
E' proprio una delibera sfortunata! Era talmente urgente che non si è potuto pubblicizzarla! è talmente urgente che ci si è dimenticati di pubblicarla!
Nessuno la può vedere questa poverella!
Storiella
Colgo il primo momento libero dopo le elezioni politiche per raccontare un fatto successomi negli ultimi giorni di campagna elettorale prima del voto politico.
Passando per Torreglia in macchina ho potuto accorgermi di diversi manifesti del PD (partito democratico) affissi in maniera selvaggia in posti non consentiti per la campagna elettorale (Pensiline autobus). Inoltre ho potuto notare negli spazi pubblici delle affissioni locali dei volantini pubblicizzanti incontri elettorali con candidati alla camera e con tanto di timbro delle pubbliche affissioni!!
Disgustato da tale comportamento ho deciso di scrivere una mail al comandante dei vigili per segnalare la situazione. Ecco il testo:
Lg 4 aprile 1956 n°212Art.1L'affissione di stampati e di manifesti di propaganda da parte di partiti o gruppi politici che partecipano alla competizione elettorale è effettuata esclusivamente negli appositi spazi a ciò destinati in ogni comune. La legge 515 del 93 regola in trenta giorni prima del voto questo obbligo. A Torreglia, come potete vedere dalle foto questa legge non vale. Ci sono manifesti del Partito Democratico affissi sotto le pensiline degli autobus addirittura nella centrale Piazza Capitello. Ci sono manifestini che pubblicizzano incontri elettorali del Partito Democratico con la presenza di candidati e la partecipazione del Sindaco di Torreglia affissi nelle pubbliche affissioni con tanto di timbro del servizio comunale. Tutto questo va avanti ormai da molti giorni!Chi dovrebbe vigilare sul rispetto della legge?E' ormai molto tempo che il partito Democratico fa un uso indiscriminato delle affissioni affigendo manifesti piccoli e grandi un po' dappertutto.Qualcuno dovrebbe porre un freno a questa affissione selvaggia!
Alessandro Prendin
Consigliere ComunaleObiettivo Torreglia
Con una certa velocità il comandante mi rispondeva a sua volta via mail così:
Egregio Consigliere,la ringrazio della segnalazione e ne prendo atto.Comunico che con verbale di sopralluogo n. 28/2008 del 05/04/2008 questo Comando ha accertato della affissioni elettorali fuori dagli appositi spazi ed ha provveduto, tramite il servizio tecnico - manutentivo alla relativa immediata deffissione.Ho già avvisato il servizio tecnico perchè verificchi l'ulteriore presenza di detti manifesti e di provvedere alla deffissione immediata.Sono a disposizione per ogni chiarimento.Distinti saluti.
Verificando di persona ho potuto constatare che i manifesti grandi sotto le pensiline degli autobus erano stati rimossi ma nessuno aveva toccato quelli gialli affissi in tutte le bacheche delle pubbliche affissioni.
Decido di riscrivere al comandante in questi termini:
Egregio Comandante,La ringrazio anch'io per la solerte risposta.Le chiedo però un ulteriore chiarimento:1) I manifestini gialli e bianchi, formato A3, affissi in tutte le bacheche pubbliche "COMUNE DI TORREGLIA - AVVISI" e sulla pensilina alla fermata dell'autobus davanti l'entrata di villa Assunta che pubblicizzano incontri pubblici del Partito Democratico con Candidati alle prossime Elezioni Politiche non rientrano tra le affissioni elettorali e per questo da eliminare perchè affisse fuori dagli spazi consentiti?
Grazie!
Alessandro Prendin
Consigliere Comunale
Il venerdì, ultimo giorno di campagna elettorale, mi accorgo che nella pensilina degli autobus in piazza Capitello è stato ri-affisso un manifesto elettorale del PD. Decido allora di ricontattare telefonicamente il comandante dei vigili per una ulteriore segnalazione.
Il comandante risponde mandando qualcuno a rimuovere il manifesto in piazza capitello. Riguardo alla mia ultima mail asserisce che anche i manifestini affissi nelle bacheche delle pubbliche affissioni sono da rimuovere perchè illegali dandomi quindi ragione in pieno.
Dopo 2 ore il manifesto in piazza capitello sparisce ma i manifestini elettorali rimangono in bella vista!
Non voglio commentare questa storia perchè, secondo me, si commenta da sola.
Anche se mi resta in testa la stessa domanda a cui non sono ancora riuscito a dare risposta:
LA LEGGE A TORREGLIA E' UGUALE PER TUTTI?
giovedì 10 aprile 2008
Una riflessione sul clamore suscitato dalla lista di Ferrara, proposta dal sito www.korazym.org
Lista pro-life: e se poi le uova fossero un boomerang?
Con pomodori, insulti e campanacci, anche le uova hanno caratterizzato la campagna elettorale della lista “Aborto? No, grazie!”. Il risultato? Ora, fra molti che non l’avrebbero appoggiata, spunta una domanda: “E se la votassi?”.
Uova, pomodori, insulti e campanacci. Fischi, offese, striscioni e megafoni. Non è stata una campagna elettorale monotona per i candidati della lista “Aborto? No grazie!”, voluta dal direttore del Foglio Giuliano Ferrara e presente sulle schede elettorali della Camera (e solo in quelle) in tutta Italia. Gli appuntamenti delle ultime settimane, con un crescendo negli ultimi giorni, sono stati caratterizzati, qua e là per le regioni italiane, dal “benvenuto” di aderenti ad associazioni, comitati e collettivi impegnati a contestare (e combattere) le idee sostenute dai candidati pro-life, con episodi che sono andati ben al di là del comune confronto fra opinioni.
Non sorprende più di tanto, purtroppo, che a trent’anni dall’approvazione della legge 194/78 sull’aborto ancora qualcuno senta la necessità di ricorrere ad uno stantio armamentario di considerazioni di stampo vagamente o chiaramente femminista, capaci in un sol colpo di rispedire al mittente decenni di riflessione etica e (quel che più conta) di rilevanze scientifiche, ad iniziare dalle scoperte sulla vita prenatale e sulle interazioni fra madre e figlio durante i nove mesi di gravidanza. Stupisce invece un po’ di più che la forma preferita di intervento sia stata quella del “tutti contro tutti”, dell’assalto ai palchi, dei microfoni strappati, dei manifesti stracciati, del tiro al bersaglio con uova e pomodori, dell’impedire insomma che gli uomini e le donne candidate nella lista pro-life potessero anche semplicemente – e democraticamente - esprimere le proprie considerazioni. Non che, a leggere le sigle di certe organizzazioni (Collettivo studentesco “Zero in condotta”, “Federazione anarchici”, “Bottega della resistenza globale”, e via rivoluzionando), si potesse sperare in meglio, ma certamente, a noi gente tranquilla e serena, lascia l’amaro in bocca vedere quattordicenni inviperite rivendicare un fantomatico diritto di libertà assoluta e ancor più ragazzini troppo poco cresciuti ergersi a difensori delle donne mentre sventolano in piazza assorbenti e qualche test di gravidanza. Che amarezza.
Ma chissà poi, a ben vedere, se costoro hanno fatto bene i calcoli. O se invece rischiano di veder tornare al mittente, peggio di un boomerang, e stavolta in forma civile, le loro azioni. Chissà… Non è un mistero che la lista di Giuliano Ferrara, al momento della sua presentazione, non sia stata accolta con entusiasmo neppure da coloro che - nel merito della discussione etica su aborto e in generale sui temi della vita e della morte – ritengono che il direttore del Foglio porti avanti idee condivisibili (se non in tutto almeno in larga parte). Persone che, ritenendo sagge e sensate le sue considerazioni, non condividono (e anzi avversano) le modalità con le quali Ferrara conduce la sua “battaglia”, nel caso specifico quelle di una lista che porta sul terreno elettorale (i voti, le schede nell’urna, le percentuali, gli zero virgola) alcuni temi di così forte rilevanza etica. Attenzione però, perché a tutto c’è un limite, e quando il can che dorme (l’elettore) viene svegliato, è capacissimo di abbaiare (votare). E pure assai.
La lista pro-life un merito grande, come già abbiamo avuto modo di sottolineare alcune settimane fa, lo ha avuto: portare questi temi, temi decisivi per una società, al centro della campagna elettorale, o meglio del dibattito. Certo, sarebbe quanto mai opportuno discutere di vita e di morte, di etica e di morale, di aborto, maternità e gravidanza, solamente in un contesto scevro da tensioni elettorali, ma non di meno è giusto che se ne parli, perché queste tematiche non sono “a parte”, non sono sganciate da una visione di società e di giustizia, ma ne sono parte integrante, a pieno titolo. E di fronte a dilemmi così profondi, l’escamotage sempre utilizzato in passato dai grandi partiti (“libertà di coscienza”) non rende giustizia alla centralità anche politica del tema.
Ciò che però non può passare inosservato, dal punto di vista di chi ritiene centrali questi temi, è l’assalto indiscriminato e perfino personale ai candidati della lista pro-life, fatti oggetto di accuse andate ben oltre la decenza. E non si fa riferimento qui a Ferrara, che di provocazioni è maestro e sa gestirle bene, ma a quei tanti giovani e a quelle tante donne, impegnate nella vita nei campi più disparati, che si sono trovate costrette ad accettare scorte dalle forze dell’ordine o ci hanno addirittura rimesso una costola (è accaduto a Bologna alla prof.ssa Matilde Leonardi, neurologa dell'Istituto Neurologico C. Besta di Milano, colpita da un oggetto contundente mentre tentava di prendere la parola da un palco). Tutto questo non passa inosservato, e suscita in molti una sola reazione, l’unica che possa – oltre allo sdegno – sottolineare che non possono essere sottovalutate o presentate strumentalmente come reazionarie, volgari o ispirate dal Vaticano, considerazioni così cruciali come quelle che riguardano i temi della vita nascente. E questa reazione si esprime con un segno sulla scheda elettorale: “Non viene consentito loro di parlare? Diventano un bersaglio per il lancio delle uova? Tornano a casa con una costola rotta? E io li voto”.
Con grandissima probabilità la lista “Aborto? No, grazie!” non otterrà il suo risultato principale, cioè il raggiungimento di quella soglia del 4% che garantirebbe l’ingresso in Parlamento di alcuni deputati. Se ce la facesse, la cosa avrebbe del miracoloso, e i miracoli in politica, si sa, non sono all’ordine del giorno. Non ce la faranno, dunque, ma non sempre la qualifica di “utile” è quella in base alla quale ogni elettore decide il proprio voto. Nel panorama attuale, nonostante le sbandierate novità dei due principali campi (il Partito democratico da una parte, il Popolo della Libertà dall’altra), sono in molti a non essere entusiasti di ciò che si ha di fronte, e in questo contesto qualcuno potrebbe davvero scegliere un “voto diverso”, dando importanza e rilevanza ad un tema che appassiona e che divide. I lanci di uova (insieme all’avanzare della campagna elettorale, alle proposte ascoltate, alle promesse sentite) hanno convinto non pochi a fare, sulla scheda della Camera, quel segno che fino a poche settimane fa avrebbero escluso di fare, pur condividendo in linea di massima le argomentazioni lanciate dalla lista pro-life. E lasciando poi alla scheda del Senato, dove la formazione in questione non è presente, il proprio voto squisitamente “politico”, incoraggiati in questo dagli stessi appelli dei principali leader di partito, per i quali “è al Senato che si gioca la battaglia”. Insomma: gli amici pro-life non prenderanno il 4%, ma qualche voto in più – grazie alla dabbenaggine di collettivi, anarchici, rivoluzionari e via resistendo – lo avranno di certo.
Con pomodori, insulti e campanacci, anche le uova hanno caratterizzato la campagna elettorale della lista “Aborto? No, grazie!”. Il risultato? Ora, fra molti che non l’avrebbero appoggiata, spunta una domanda: “E se la votassi?”.
Uova, pomodori, insulti e campanacci. Fischi, offese, striscioni e megafoni. Non è stata una campagna elettorale monotona per i candidati della lista “Aborto? No grazie!”, voluta dal direttore del Foglio Giuliano Ferrara e presente sulle schede elettorali della Camera (e solo in quelle) in tutta Italia. Gli appuntamenti delle ultime settimane, con un crescendo negli ultimi giorni, sono stati caratterizzati, qua e là per le regioni italiane, dal “benvenuto” di aderenti ad associazioni, comitati e collettivi impegnati a contestare (e combattere) le idee sostenute dai candidati pro-life, con episodi che sono andati ben al di là del comune confronto fra opinioni.
Non sorprende più di tanto, purtroppo, che a trent’anni dall’approvazione della legge 194/78 sull’aborto ancora qualcuno senta la necessità di ricorrere ad uno stantio armamentario di considerazioni di stampo vagamente o chiaramente femminista, capaci in un sol colpo di rispedire al mittente decenni di riflessione etica e (quel che più conta) di rilevanze scientifiche, ad iniziare dalle scoperte sulla vita prenatale e sulle interazioni fra madre e figlio durante i nove mesi di gravidanza. Stupisce invece un po’ di più che la forma preferita di intervento sia stata quella del “tutti contro tutti”, dell’assalto ai palchi, dei microfoni strappati, dei manifesti stracciati, del tiro al bersaglio con uova e pomodori, dell’impedire insomma che gli uomini e le donne candidate nella lista pro-life potessero anche semplicemente – e democraticamente - esprimere le proprie considerazioni. Non che, a leggere le sigle di certe organizzazioni (Collettivo studentesco “Zero in condotta”, “Federazione anarchici”, “Bottega della resistenza globale”, e via rivoluzionando), si potesse sperare in meglio, ma certamente, a noi gente tranquilla e serena, lascia l’amaro in bocca vedere quattordicenni inviperite rivendicare un fantomatico diritto di libertà assoluta e ancor più ragazzini troppo poco cresciuti ergersi a difensori delle donne mentre sventolano in piazza assorbenti e qualche test di gravidanza. Che amarezza.
Ma chissà poi, a ben vedere, se costoro hanno fatto bene i calcoli. O se invece rischiano di veder tornare al mittente, peggio di un boomerang, e stavolta in forma civile, le loro azioni. Chissà… Non è un mistero che la lista di Giuliano Ferrara, al momento della sua presentazione, non sia stata accolta con entusiasmo neppure da coloro che - nel merito della discussione etica su aborto e in generale sui temi della vita e della morte – ritengono che il direttore del Foglio porti avanti idee condivisibili (se non in tutto almeno in larga parte). Persone che, ritenendo sagge e sensate le sue considerazioni, non condividono (e anzi avversano) le modalità con le quali Ferrara conduce la sua “battaglia”, nel caso specifico quelle di una lista che porta sul terreno elettorale (i voti, le schede nell’urna, le percentuali, gli zero virgola) alcuni temi di così forte rilevanza etica. Attenzione però, perché a tutto c’è un limite, e quando il can che dorme (l’elettore) viene svegliato, è capacissimo di abbaiare (votare). E pure assai.
La lista pro-life un merito grande, come già abbiamo avuto modo di sottolineare alcune settimane fa, lo ha avuto: portare questi temi, temi decisivi per una società, al centro della campagna elettorale, o meglio del dibattito. Certo, sarebbe quanto mai opportuno discutere di vita e di morte, di etica e di morale, di aborto, maternità e gravidanza, solamente in un contesto scevro da tensioni elettorali, ma non di meno è giusto che se ne parli, perché queste tematiche non sono “a parte”, non sono sganciate da una visione di società e di giustizia, ma ne sono parte integrante, a pieno titolo. E di fronte a dilemmi così profondi, l’escamotage sempre utilizzato in passato dai grandi partiti (“libertà di coscienza”) non rende giustizia alla centralità anche politica del tema.
Ciò che però non può passare inosservato, dal punto di vista di chi ritiene centrali questi temi, è l’assalto indiscriminato e perfino personale ai candidati della lista pro-life, fatti oggetto di accuse andate ben oltre la decenza. E non si fa riferimento qui a Ferrara, che di provocazioni è maestro e sa gestirle bene, ma a quei tanti giovani e a quelle tante donne, impegnate nella vita nei campi più disparati, che si sono trovate costrette ad accettare scorte dalle forze dell’ordine o ci hanno addirittura rimesso una costola (è accaduto a Bologna alla prof.ssa Matilde Leonardi, neurologa dell'Istituto Neurologico C. Besta di Milano, colpita da un oggetto contundente mentre tentava di prendere la parola da un palco). Tutto questo non passa inosservato, e suscita in molti una sola reazione, l’unica che possa – oltre allo sdegno – sottolineare che non possono essere sottovalutate o presentate strumentalmente come reazionarie, volgari o ispirate dal Vaticano, considerazioni così cruciali come quelle che riguardano i temi della vita nascente. E questa reazione si esprime con un segno sulla scheda elettorale: “Non viene consentito loro di parlare? Diventano un bersaglio per il lancio delle uova? Tornano a casa con una costola rotta? E io li voto”.
Con grandissima probabilità la lista “Aborto? No, grazie!” non otterrà il suo risultato principale, cioè il raggiungimento di quella soglia del 4% che garantirebbe l’ingresso in Parlamento di alcuni deputati. Se ce la facesse, la cosa avrebbe del miracoloso, e i miracoli in politica, si sa, non sono all’ordine del giorno. Non ce la faranno, dunque, ma non sempre la qualifica di “utile” è quella in base alla quale ogni elettore decide il proprio voto. Nel panorama attuale, nonostante le sbandierate novità dei due principali campi (il Partito democratico da una parte, il Popolo della Libertà dall’altra), sono in molti a non essere entusiasti di ciò che si ha di fronte, e in questo contesto qualcuno potrebbe davvero scegliere un “voto diverso”, dando importanza e rilevanza ad un tema che appassiona e che divide. I lanci di uova (insieme all’avanzare della campagna elettorale, alle proposte ascoltate, alle promesse sentite) hanno convinto non pochi a fare, sulla scheda della Camera, quel segno che fino a poche settimane fa avrebbero escluso di fare, pur condividendo in linea di massima le argomentazioni lanciate dalla lista pro-life. E lasciando poi alla scheda del Senato, dove la formazione in questione non è presente, il proprio voto squisitamente “politico”, incoraggiati in questo dagli stessi appelli dei principali leader di partito, per i quali “è al Senato che si gioca la battaglia”. Insomma: gli amici pro-life non prenderanno il 4%, ma qualche voto in più – grazie alla dabbenaggine di collettivi, anarchici, rivoluzionari e via resistendo – lo avranno di certo.
Boselli: Veltroni è un bugiardo
--Tratto dal sito www.partitosocialista.it--
"Veltroni e' un bugiardo, mente. Sta dicendo una cosa non vera. Questo mi preme di dire agli italiani". Enrico Boselli replica con decisione alle affermazioni di Walter Veltroni di stamattina nel corso della registrazione di 'Porta a porta', quando il leader del Pd ha parlato del mancato accordo con il Partito socialista manifestando meraviglia per il fatto che socialisti abbiamo poi "bussato alla porta" di Bertinotti e Casini. "E' una cosa molto grave. Sono affermazioni che riguardano l'onorabilita' mia e del partito che rappresento che non consento a nessuno di fare -ha spiegato Boselli-. Il fatto che Veltroni l'abbia detto a 48 ore dal voto conferma che il suo obiettivo e' delegittimare la battaglia politica che il Ps sta facendo". Il segretario socialista aggiunge: "Veltroni ha calcolato che io non potevo replicare, perche' ho esaurito i miei spazi televisivi, ed e' preoccupato perche' la nostra rimonta e' spettacolare. Per questo ha deciso di sferrare un colpo a freddo al Ps". Boselli chiama in causa Casini e Bertinotti: "Invito, prego, Casini e Bertinotti di dire la verita', quello che sanno: non c'e' mai stata da parte mia alcuna richiesta di fare un accordo". Ma l'esponente socialista non si accontenta: "Chiedo a Veltroni un confronto pubblico, e chiedo spazio a chiunque vorra' darci spazio.
"Veltroni e' un bugiardo, mente. Sta dicendo una cosa non vera. Questo mi preme di dire agli italiani". Enrico Boselli replica con decisione alle affermazioni di Walter Veltroni di stamattina nel corso della registrazione di 'Porta a porta', quando il leader del Pd ha parlato del mancato accordo con il Partito socialista manifestando meraviglia per il fatto che socialisti abbiamo poi "bussato alla porta" di Bertinotti e Casini. "E' una cosa molto grave. Sono affermazioni che riguardano l'onorabilita' mia e del partito che rappresento che non consento a nessuno di fare -ha spiegato Boselli-. Il fatto che Veltroni l'abbia detto a 48 ore dal voto conferma che il suo obiettivo e' delegittimare la battaglia politica che il Ps sta facendo". Il segretario socialista aggiunge: "Veltroni ha calcolato che io non potevo replicare, perche' ho esaurito i miei spazi televisivi, ed e' preoccupato perche' la nostra rimonta e' spettacolare. Per questo ha deciso di sferrare un colpo a freddo al Ps". Boselli chiama in causa Casini e Bertinotti: "Invito, prego, Casini e Bertinotti di dire la verita', quello che sanno: non c'e' mai stata da parte mia alcuna richiesta di fare un accordo". Ma l'esponente socialista non si accontenta: "Chiedo a Veltroni un confronto pubblico, e chiedo spazio a chiunque vorra' darci spazio.
Elezioni Politiche 2008: la nostra analisi - Proposto da Associazione Nuove Onde
Il testo è tratto integralmente dal sito www.nuoveonde.com
Il documento è integralmente scaricabile qui a fianco cliccando sull'icona corrispondente.
Carissima, carissimo,
come anticipato, finalmente possiamo mettere a Tua disposizione il documento “Verso le elezioni politiche 2008″, redatto grazie all’aiuto di vari amici (clicca qui per il download).
Speriamo con esso di dare un contributo al difficile compito che spetta a ciascuno di noi di orientarsi nello scenario politico attuale. L’obiettivo della nostra analisi non è cercare di capire se e quale sia la migliore lista/coalizione in assoluto, ma piuttosto capire come esercitare il proprio diritto al voto al fine di meglio tutelare e, se possibile, promuovere i valori fondamentali. Negare tali valori significa negare la verità sull’uomo e minare le fondamenta della nostra società.
Nel documento abbiamo cercato di evitare grandi riflessioni, per evidenziare quanto più possibile dati e atti (votazioni, proposte di legge, ecc.) politicamente rilevanti, rispetto ai valori che più ci interessano, realizzati dai politici negli anni trascorsi.
Speriamo che Ti sia utile e di poter contare sul Tuo prezioso aiuto nel divulgarlo il più possibile. Il documento rimarrà poi disponibile nella home page del nostro sito www.nuoveonde.com.
Per gli amici di Milano e hinterland ricordiamo l’appuntamento di questa sera (28 marzo 2008) per la presentazione ufficiale del documento, che si terrà alle ore 20.45 in via Antonio Bazzini 24 (MM Piola) - Milano (citofono n. 52).
Cogliamo l’occasione per porgerTi tardivi ma sentiti auguri di Pasqua e un cordiale saluto.
Per il direttivo, Giovanni Fenizia
Il documento è integralmente scaricabile qui a fianco cliccando sull'icona corrispondente.
Carissima, carissimo,
come anticipato, finalmente possiamo mettere a Tua disposizione il documento “Verso le elezioni politiche 2008″, redatto grazie all’aiuto di vari amici (clicca qui per il download).
Speriamo con esso di dare un contributo al difficile compito che spetta a ciascuno di noi di orientarsi nello scenario politico attuale. L’obiettivo della nostra analisi non è cercare di capire se e quale sia la migliore lista/coalizione in assoluto, ma piuttosto capire come esercitare il proprio diritto al voto al fine di meglio tutelare e, se possibile, promuovere i valori fondamentali. Negare tali valori significa negare la verità sull’uomo e minare le fondamenta della nostra società.
Nel documento abbiamo cercato di evitare grandi riflessioni, per evidenziare quanto più possibile dati e atti (votazioni, proposte di legge, ecc.) politicamente rilevanti, rispetto ai valori che più ci interessano, realizzati dai politici negli anni trascorsi.
Speriamo che Ti sia utile e di poter contare sul Tuo prezioso aiuto nel divulgarlo il più possibile. Il documento rimarrà poi disponibile nella home page del nostro sito www.nuoveonde.com.
Per gli amici di Milano e hinterland ricordiamo l’appuntamento di questa sera (28 marzo 2008) per la presentazione ufficiale del documento, che si terrà alle ore 20.45 in via Antonio Bazzini 24 (MM Piola) - Milano (citofono n. 52).
Cogliamo l’occasione per porgerTi tardivi ma sentiti auguri di Pasqua e un cordiale saluto.
Per il direttivo, Giovanni Fenizia
Dal Gazzettino del 09/04/2008
ARQUÀ Intanto i carabinieri sono ritornati in Municipio ad acquisire alcune delibere dell’ex sindaco Giuseppe Trentin sulla lottizzazione "Sassonegro"
Aperta un'altra inchiesta sugli scempi dei Colli
Il pubblico ministero Paolo Luca sta controllando l’iter amministrativo di numerosi interventi fatti su aree protette
Padova
Di solito un'indagine tira l'altra. Ovviamente, le inchieste della magistratura non hanno paragoni con le ciliegie. Ma il modo di dire calza a pennello. Indagando sul presunto scempio che sarebbe potuto avvenire ad Arquà Petrarca con la lottizzazione "Sassonegro", il pubblico ministero Paolo Luca è finito per insospettirsi anche di tutta una serie di interventi edilizi sui Colli Euganei che potrebbero essere stati fatti in barba a tutte le norme che tutelano il patrimonio naturalistico. E l'idea al magistrato l'ha suggerita il governatore veneto Giancarlo Galan. Insomma, il magistrato ha aperto un'altra inchiesta sui Colli.
Ma procediamo con ordine. Intanto, i carabinieri della Sezione ambientale della Squadra di polizia giudiziaria della Procura sono ritornati nel Municipio di Arquà Petrarca. E hanno acquisito alcune vecchie delibere di Giunta. Giuseppe Trentin, ex sindaco di Arquà, uno dei proprietari della lottizzazione sotto sequestro, e maggior indagato nell'inchiesta "Sassonegro", non si è presentato a farsi interrogare in Procura. Nessuno degli otto indagati ha ritenuto il caso di sottoporsi all'interrogatorio degli inquirenti. Ma Giuseppe Trentin ha continuato a rilasciare alla stampa dichiarazioni sul suo operato in qualità di sindaco, di proprietario della lottizzazione e di consigliere dell'ente Parco Colli, smentendo alcune accuse che gli vengono contestate nel voluminoso capo d'imputazione. E proprio le dichiarazioni dell'ex primo cittadino hanno suggerito al magistrato di far compiere nuovi accertamenti.
«Ci sono zone del nostro territorio che vanno difese, il Parco dei Colli Euganei è una di queste. Sono convinto che in passato ci siano state cose ben peggiori di questa ventilata e paventata lottizzazione a Sassonegro, ma comunque non si può più continuare a rovinare parti del territorio veneto in quei modi». Ecco cosa ha dichiarato il governatore Galan nell'immediatezza della notizia che la Procura di Padova aveva chiuso l'istruttoria sulla lottizzazione sotto sequestro a due passi dalla casa del Petrarca. La dichiarazione di Galan è stata anche amplificata dagli ambientalisti. Adesso il pubblico ministero Luca vuole verificare tutti gli iter amministrativi delle cose, che il presidente della Regione ha definito "ben peggiori" di quello di Arquà. «In comune di Galzignano è previsto un altro grosso intervento urbanistico. Così pure nella zona di Battaglia Terme», ha ricordato preoccupato Galan. Si tratta della valle di Regazzoni e delle valli Selvatiche. La prima è ai piedi del monte Cinisella, dove si starebbe facendo un complesso termale da 200 mila metri cubi, secondo quanto approvato lo scorso novembre dal Parco Colli. Per le valli Selvatiche, racchiuse tra due delle più belle ville della zona, villa Selvatico e Emo Capodilista, i lavori sono stati bloccati dal Tar. Mentre altri 150 mila metri cubi di cemento potrebbero coprire un'altra area dei Colli, a Tramonte, per volere del comune di Teolo. E appena fuori dal Parco, a poca distanza dal cinquecentesco castello del Catajo, ci sarebbe la volontà di creare un centro commerciale in mezzo alla campagna. Galan cita pure un nuovo quartiere a ridosso delle Distillerie Luxardo di Torreglia.
Lino Lava
Aperta un'altra inchiesta sugli scempi dei Colli
Il pubblico ministero Paolo Luca sta controllando l’iter amministrativo di numerosi interventi fatti su aree protette
Padova
Di solito un'indagine tira l'altra. Ovviamente, le inchieste della magistratura non hanno paragoni con le ciliegie. Ma il modo di dire calza a pennello. Indagando sul presunto scempio che sarebbe potuto avvenire ad Arquà Petrarca con la lottizzazione "Sassonegro", il pubblico ministero Paolo Luca è finito per insospettirsi anche di tutta una serie di interventi edilizi sui Colli Euganei che potrebbero essere stati fatti in barba a tutte le norme che tutelano il patrimonio naturalistico. E l'idea al magistrato l'ha suggerita il governatore veneto Giancarlo Galan. Insomma, il magistrato ha aperto un'altra inchiesta sui Colli.
Ma procediamo con ordine. Intanto, i carabinieri della Sezione ambientale della Squadra di polizia giudiziaria della Procura sono ritornati nel Municipio di Arquà Petrarca. E hanno acquisito alcune vecchie delibere di Giunta. Giuseppe Trentin, ex sindaco di Arquà, uno dei proprietari della lottizzazione sotto sequestro, e maggior indagato nell'inchiesta "Sassonegro", non si è presentato a farsi interrogare in Procura. Nessuno degli otto indagati ha ritenuto il caso di sottoporsi all'interrogatorio degli inquirenti. Ma Giuseppe Trentin ha continuato a rilasciare alla stampa dichiarazioni sul suo operato in qualità di sindaco, di proprietario della lottizzazione e di consigliere dell'ente Parco Colli, smentendo alcune accuse che gli vengono contestate nel voluminoso capo d'imputazione. E proprio le dichiarazioni dell'ex primo cittadino hanno suggerito al magistrato di far compiere nuovi accertamenti.
«Ci sono zone del nostro territorio che vanno difese, il Parco dei Colli Euganei è una di queste. Sono convinto che in passato ci siano state cose ben peggiori di questa ventilata e paventata lottizzazione a Sassonegro, ma comunque non si può più continuare a rovinare parti del territorio veneto in quei modi». Ecco cosa ha dichiarato il governatore Galan nell'immediatezza della notizia che la Procura di Padova aveva chiuso l'istruttoria sulla lottizzazione sotto sequestro a due passi dalla casa del Petrarca. La dichiarazione di Galan è stata anche amplificata dagli ambientalisti. Adesso il pubblico ministero Luca vuole verificare tutti gli iter amministrativi delle cose, che il presidente della Regione ha definito "ben peggiori" di quello di Arquà. «In comune di Galzignano è previsto un altro grosso intervento urbanistico. Così pure nella zona di Battaglia Terme», ha ricordato preoccupato Galan. Si tratta della valle di Regazzoni e delle valli Selvatiche. La prima è ai piedi del monte Cinisella, dove si starebbe facendo un complesso termale da 200 mila metri cubi, secondo quanto approvato lo scorso novembre dal Parco Colli. Per le valli Selvatiche, racchiuse tra due delle più belle ville della zona, villa Selvatico e Emo Capodilista, i lavori sono stati bloccati dal Tar. Mentre altri 150 mila metri cubi di cemento potrebbero coprire un'altra area dei Colli, a Tramonte, per volere del comune di Teolo. E appena fuori dal Parco, a poca distanza dal cinquecentesco castello del Catajo, ci sarebbe la volontà di creare un centro commerciale in mezzo alla campagna. Galan cita pure un nuovo quartiere a ridosso delle Distillerie Luxardo di Torreglia.
Lino Lava
sabato 5 aprile 2008
ATTENTI ALLA SCHEDA ELETTORALE
Walter: Il genio della Lampada!
Solo il genio della lampada può mantenere tutte queste promesse:
Veltroni: casalinghe, assicurazione gratuita
AUTOCERTIFICAZIONE - Basterà presentare l'autocertificazione di svolgere l'attività di casalinga e la documentazione relativa all'incidente per ricevere un assegno per tutta la vita, «senza alcun costo di assicurazione e senza procedure burocratiche». Nel dettaglio, la proposta è di modificare la legge attuale, così da rendere automatica e gratuita l'assicurazione. Non sarà quindi più necessario presentare domande o fare versamenti. Solo nel caso di incidente domestico che comporta una invalidità permanente, la casalinga dovrà presentare un'autocertificazione: il costo effettivo è stimabile in 4-5 milioni di euro l'anno ed è legato al pagamento delle indennità alle casalinghe che riportano una invalidità permanente superiore al 27%.
Pensioni, Veltroni: 'Aumenti da luglio''
Roma. Il Partito democratico proporrà "un intervento immediato" per aumentare le pensioni. E' lo stesso Walter Veltroni, questa mattina in una conferenza stampa a spiegare la ricetta del Pd."L'intervento - afferma - riguarda i pensionati di oltre 65 anni e determina, a partire dal 1 luglio 2008, un incremento medio di quasi 400 euro all'anno per le pensioni fino a 25mila euro all'anno (fino a circa 2mila euro al mese) e un incremento fra i 250 e i 100 euro all'anno per le pensioni di importo compreso tra 25mila e 55mila euro" annuali.
La precarietà giovanile è il più grande dramma di questo paese. Bisogna istituire uno stipendio minimo legale. Nessuno può guadagnare meno di 1000-1100 euro al mese. Va bene la flessibilità, ma non la precarietà della vita.
Secondo asso nella manica. 2500 euro all'anno per ogni nuovo nato. Contributi per i figli che vengono erogati fino al raggiungimento di una certa età, può essere al raggiungimento dei 10 anni. Una famiglia che vuole mandare il figlio all'asilo nido lo deve poter fare.
Assegni agli incapienti
interventi “di sostegno fiscale alle imprese” e “un piano massiccio di asili nido” per incentivare le donne che lavorano.
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